Questioni probatorie e procedurali attinenti i procedimenti di separazione e divorzio

Diritto del figlio maggiorenne all’assegno di mantenimento: onere della prova

03 NOVEMBRE 2023 di avv. Monica Mocellin Con sentenza n. 26875 del 20.09.2023 la Corte di Cassazione, in ordine al diritto al mantenimento da parte del figlio maggiorenne, ha deciso che “ Ai fini dell’accoglimento della domanda, così come del permanere dell’obbligo a fronte dell’istanza di revoca dello stesso da parte del genitore, è onere del richiedente provare non solo la mancanza di indipendenza economica - precondizione del diritto preteso - ma anche di avere curato, con ogni possibile impegno, la propria preparazione, professionale o tecnica, e di essersi con pari impegno attivato nella ricerca di un lavoro.

Il Tribunale di Venezia applica la riforma “Cartabia” e adotta i provvedimenti indifferibili ex art. 473-bis. 15 c.p.c.

20 SETTEMBRE 2023 di avv. Valentina Alberioli IL CASO. Con ricorso per separazione depositato innanzi al Tribunale di Venezia in data 4.08.2023, Tizia, tra l’altro, chiedeva in via indifferibile ed urgente l’assegnazione della casa coniugale per viverci con i due figli minori Mevio e Sempronio.

Atti chiari e sintetici: uno schema e alcune indicazioni preziosissime

20 SETTEMBRE 2023 di avv. Gaudenzia Brunello, presidente APF Chiarezza e sinteticità nella redazione degli atti processuali sono obiettivi che il legislatore e la giurisprudenza cercano di promuovere, e in certa misura imporre in nome di un’efficienza giudiziaria che si ritiene possa essere perseguita solo se tutti i protagonisti del processo utilizzano gli strumenti a loro disposizione evitando inciampi e orpelli che rallentano la decisione delle controversie e impediscono di celebrare il processo in tempi ragionevoli Dalle vaghe sollecitazioni di un decennio fa, che si richiamavano al principio generale del giusto processo di cui all'art.

Gli screenshot delle chat su whatsapp sono prova dell’addebito

30 GIUGNO 2023 di avv. Rebecca Gelli Con la sentenza in commento, la Cassazione ha confermato un consolidato orientamento in tema di ripartizione dell’onere probatorio nella separazione giudiziale, ribadendo che il coniuge che richiede l’addebito deve dimostrare l’inosservanza degli obblighi coniugali e l’incidenza causale della condotta, nel rendere intollarabile la prosecuzione della convivenza.

Il Giudice deve motivare il mancato ascolto del minore che manifesti un disagio nei confronti dei nuovi compagni dei genitori

02 MARZO 2023 di avv. Valentina Alberioli IL CASO. Tizia chiedeva al Tribunale di Torino la modifica delle condizioni di affidamento dei figli Tizietto e Tizietta, nati dall’unione con Caio, già convivente more uxorio, rappresentando che da quando quest’ultimo aveva intrapreso una relazione sentimentale con Sempronia (ex moglie di Mevio, a sua volta nuovo partner di Tizia) i minori avevano cominciato a manifestare un crescente malessere, tanto da rendere necessario un sostegno psicologico, poi effettivamente intrapreso.

Le conseguenze del decesso del coniuge nel corso della causa per l’accertamento del diritto all’assegno divorzile

12 SETTEMBRE 2022 di avv. Massimo Osler Nell’ambito di un procedimento divorzile avanti al Tribunale di Macerata, veniva pronunciata sentenza parziale sullo status e, con separata ordinanza, la causa veniva rimessa in istruttoria per decidere sulla domanda della moglie di assegno divorzile a carico del marito.

Il tribunale di Vicenza pronuncia il divorzio diretto di una cittadina italiana dal marito poligamo

27 GENNAIO 2022 di Maria Letizia Frigo, avvocato in Padova Il caso deciso dalla sentenza in commento costituisce applicazione dell’art. dall’art. 3, n. 2, lett. e), della legge 1° dicembre 1970 n. 898 che prevede la possibilità di addivenire direttamente al divorzio, senza previa separazione quindi, nel caso in cui uno dei coniugi riesca ad ottenere nuovo matrimonio all’estero in un Paese che ammette la poligamia.

Il Protocollo del Tribunale di Milano 6 ottobre 2021: “Indicazioni operative per la CTU su famiglia e minori”

27 GENNAIO 2022 A cura di Cecilia Giommi, avvocato in Treviso Nei procedimenti contenziosi di diritto di famiglia, quando vi è contrasto fra i genitori, si ricorre frequentemente alla Consulenza tecnica d’ufficio, strumento normativamente previsto dal legislatore per fornire al Giudice le valutazioni tecniche (di carattere scientifico/ economico/psicologico etc.

Deve essere proposta con l’appello la domanda di assegno di divorzio fondata su un fatto sopravvenuto tra la sentenza di primo grado e il suo passaggio in giudicato

24 DICEMBRE 2021 Con ordinanza n. 29290/2021 la Suprema Corte, confermando il principio, ormai consolidato, secondo cui i provvedimenti diretti a regolare i rapporti economici tra coniugi in conseguenza della separazione o del divorzio vengono emessi “rebus sic stantibus”, ha statuito che la domanda di assegnazione dell’assegno divorzile, qualora discenda da circostanze emerse dopo la  pronuncia della sentenza di primo grado, ma  prima del passaggio in giudicato deve  essere proposta, anche se per la prima volta, in appello.

Dichiarare l’estinzione del giudizio di divorzio compete al collegio, e non al giudice delegato

22 GIUGNO 2021 Il caso La Corte d’Appello di Lecce aveva dichiarato inammissibile l’impugnazione avverso il provvedimento di primo grado con cui il Giudice delegato all’udienza presidenziale, nel procedimento per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, aveva pronunciato l'estinzione del procedimento per mancata comparizione delle parti.

La delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio non preclude la prosecuzione del giudizio sulle questioni patrimoniali

28 APRILE 2021 Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza n. 9004 depositata il 31 marzo 2021, hanno deciso che la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio, intervenuta dopo il passaggio in giudicato della pronuncia di cessazione degli effetti civili del matrimonio, non preclude la prosecuzione del giudizio sulle questioni patrimoniali.

L’accesso agli atti: differenti vie per l’ottenimento dei documenti da produrre in giudizio

08 OTTOBRE 2020 Torniamo ad occuparci di “accesso difensivo”. L’argomento era già stato trattato in relazione alla giurisprudenza del Consiglio di Stato in questa newsletter. In tema di accesso agli atti, la legge 241 del 1990 prevede che, avverso i provvedimenti di diniego, possa essere esperito un ricorso alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi.

Accesso agli atti: il Consiglio di Stato rileva un conflitto in seno alle sue Sezioni e rimette la questione all’Adunanza plenaria

02 SETTEMBRE 2020 La quarta sezione del Consiglio di Stato è stata adita dall’Agenzia delle Entrate con ricorso avverso una sentenza del TAR Campania, sede di Napoli, inerente ad una questione che abbiamo già analizzato in questa newsletter: il rapporto fra la procedura di accesso agli atti e ai documenti amministrativi ai sensi della legge 241/1990 e la procedura disciplinata dal combinato disposto fra gli artt.

La Consulta fuga i sospetti di illegittimità costituzionale della “sanzione amministrativa” di cui all’art. 709 ter, secondo comma, n. 4 c.p.c.

28 LUGLIO 2020 La Corte Costituzionale ha emanato la sentenza n. 145/2020 in relazione al giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 709 ter secondo comma n. 4 c.p.c. promosso dal Tribunale ordinario di Treviso sulla base di tre distinte questioni di legittimità costituzionale.

Il giudice può emettere la sentenza non definitiva di separazione prima della pronuncia sull’addebito

28 LUGLIO 2020 Lo ha affermato la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12057 del 22 giugno 2020, rigettando l’impugnazione proposta avverso la sentenza della Corte d’Appello di Firenze n. 419/2018, che aveva confermato la sentenza non definitiva del giudice di primo grado, il quale “…aveva pronunciato la separazione immediata dei coniugi prima della pronuncia di accertamento sulla domanda di addebito…”.

Trust e azione revocatoria: quale atto deve essere dichiarato inefficace?

28 LUGLIO 2020 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 13883, depositata il 6 luglio 2020, ha confermato il seguente principio di diritto:  "nel caso in cui all'istituzione del trust abbia fatto poi seguito l'effettiva intestazione del bene conferito al trustee … la domanda di revocatoria, che assume ad oggetto l'atto istitutivo, appare comunque idonea a produrre l'esito di inefficacia (dell'atto dispositivo) a cui propriamente tende la predetta azione”.

L'addebito della separazione al marito per aver intrattenuto una relazione extraconiugale può essere provato anche dallo scambio di messaggi fra moglie e amante

24 GIUGNO 2020 IL CASO. In un procedimento per separazione personale dei coniugi, la moglie formulava richiesta di addebito della separazione al marito perché questi aveva intrattenuto una relazione extra-coniugale in costanza di matrimonio con una signora, con la quale sarebbe, poi, andato a convivere.

Il giudizio per la ripartizione della reversibilità tra il coniuge divorziato e il coniuge superstite: l'INPS è litisconsorte necessario?

24 GIUGNO 2020 La Corte di cassazione, sezione Lavoro, con la sentenza n. 9493 depositata il 22 maggio 2020, ritorna sulla questione della partecipazione dell’ente previdenziale al procedimento riguardante la ripartizione dell’assegno di reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite.

Riconoscibile la sentenza israeliana attributiva di effetti civili al matrimonio religioso contratto in Italia senza le formalità prescritte dalla legge italiana

09 GIUGNO 2020 Il caso proposto all’attenzione della Corte d’Appello aveva ad oggetto il riconoscimento di una sentenza del Tribunale rabbinico di Tel Aviv che aveva attestato la validità di un matrimonio religioso ebraico celebrato a Milano, da parte di due coniugi cittadini israeliani (e il marito anche italiano), attribuendogli effetti anche civili come previsto dalla legge israeliana.

Assegno al coniuge separato: pagamento diretto anche in caso di ritardo

09 GIUGNO 2020 IL CASO. Con ricorso ex artt. 156, comma VI, c.c. e 737 c.p.c., una moglie chiedeva che il Tribunale di Terni ordinasse all’INPS, quale ente preposto all’erogazione della pensione in favore del coniuge dal quale era separata, il versamento diretto in suo favore dell’importo dovutole a titolo di mantenimento stabilito in sede di separazione.

I criteri di ripartizione della pensione di reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite

31 MARZO 2020 L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 5268 del 22.01.2020, ritorna sulla questione dei criteri di ripartizione della pensione di reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite, precisando che nella ripartizione, oltre al criterio della durata dei matrimoni, si deve tener conto di vari elementi, tra cui la durata delle convivenze prematrimoniali.

Il presunto tradimento è circostanza sufficiente a giustificare l’addebito della separazione

03 MARZO 2020 La Cassazione con l’ordinanza n. 1136/2020, pronunciata in una procedura di separazione personale dei coniugi, ha ribadito che è sufficiente il sospetto del tradimento per rendere addebitabile la separazione al coniuge che, con tale sua condotta, abbia reso intollerabile la prosecuzione della convivenza.

Divorzio: quando è possibile conservare il cognome del marito?

03 MARZO 2020 Con la recente ordinanza n. 3454/2020 la Cassazione civile torna a pronunciarsi sulla questione della conservazione del cognome dell’ex marito dopo il divorzio, chiarendo che la notorietà derivata dal cognome del marito non è un valido presupposto per consentire all’ex moglie di continuare ad identificarsi col cognome maritale.

Reddito di cittadinanza: si può pignorare quello del coniuge che non versa l'assegno di mantenimento?

03 MARZO 2020 Una recente sentenza del Tribunale di Trani, del 30 gennaio 2020, ha chiarito che il reddito di cittadinanza riconosciuto al coniuge che omette di versare l’assegno di mantenimento disposto dal giudice della separazione a favore delle figlie minori, deve ritenersi pignorabile, senza i limiti di cui all’art.

Il Giudice è (anche) Notaio?

03 MARZO 2020 IL CASO. La Corte di Appello di Ancona, confermando il giudizio di primo grado, rigettava l’impugnazione proposta da due ex coniugi ed affermava che la sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio pronunciata su ricorso congiunto delle parti non può contenere una clausola con la quale si attui un trasferimento immobiliare, ma soltanto l’impegno preliminare di vendita o di acquisto.

La Cassazione conferma la competenza del TO, in tema di provvedimenti de potestate, se la separazione è stata radicata prima del ricorso promosso dalla Procura al TM

17 FEBBRAIO 2020 IL CASO. Il Tribunale di Catania ha proposto d’ufficio regolamento di competenza in relazione ad una serie di provvedimenti emessi dal Tribunale per i Minorenni di Catania, dichiaratosi competente in ordine a procedimenti aventi ad oggetto la limitazione della responsabilità genitoriale, anche se, al momento della proposizione da parte della Procura della Repubblica presso il TM di Catania ex art.

La borsa di studio del figlio non rileva ai fini dell'obbligo di mantenimento del genitore

17 FEBBRAIO 2020 L’ordinanza della Corte di Cassazione del 23.01.2020, n. 1448 conferma l’orientamento della giurisprudenza di legittimità in merito al permanere dell’obbligo di mantenimento del genitore nei confronti del figlio maggiorenne che non sia ancora economicamente indipendente pur avendo conseguito una borsa di studio.

Per la quantificazione dell'assegno divorzile conta anche il costo della vita nella città di residenza

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’Appello di Catanzaro, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva ridotto l’assegno divorzile posto a carico dell’ex marito in ragione dell’elevato costo della vita nella città di Roma, ove egli risiedeva, tenuto conto dei costi per cure ed assistenza dovute alle sue condizioni di salute, nonché delle sue complessive condizioni economico - patrimoniali e dell’importo versato per il mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente, non più convivente con il padre.

L’ascolto del minore ultradodicenne o infradodicenne capace di discernimento integra un obbligo tendenzialmente inderogabile del giudice (ancor più pregnante in caso di azioni di status)

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’appello di Torino, adita da un padre che chiedeva la riforma della sentenza di primo che aveva accolto la domanda di disconoscimento di paternità promossa dal curatore speciale del figlio minore, confermava la pronuncia del giudice di prime cure, fondata sulle risultanze di una CTU genetica.

Ha diritto all’assegno divorzile l’ex moglie che ha lasciato il paese d’origine per seguire il marito in Italia

30 GENNAIO 2020 La Corte di Cassazione con ordinanza n. 765 depositata il 16 gennaio 2020, ha ribadito i principi espressi da Sezioni Unite n. 18287/18, attribuendo l’assegno divorzile alla ex moglie peruviana, che si era trasferita in Italia dal suo paese d’orgine, per dedicarsi alla cura della famiglia.

Delibazione della sentenza ecclesiastica di annullamento del matrimonio: la rilevanza “dell’affectio coniugalis” nella convivenza dei coniugi per oltre tre anni

20 DICEMBRE 2019 Con l’ordinanza n. 30900/2019, la Corte di Cassazione ha affermato il principio per cui la convivenza continuativa dei coniugi per oltre tre anni è elemento ostativo al riconoscimento nello Stato italiano della sentenza di annullamento ecclesiastico del matrimonio, essendo rilevante la mancanza di adesione affettiva e l’infelicità della convivenza solo se concordemente riconosciute e manifestate all’esterno da entrambi i coniugi.

In un contenzioso transnazionale i criteri di giurisdizione in tema di divorzio, mantenimento e obblighi alimentari sono disciplinati da fonti diverse

05 DICEMBRE 2019 Il caso affrontato dalla sentenza n. 23100/2019 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite concerne la giurisdizione in tema di divorzio tra due cittadini italiani residenti in Svizzera, l’affidamento e il mantenimento della loro figlia minore.

La domanda di modifica delle condizioni di separazione è ammissibile anche in pendenza del giudizio di divorzio

18 NOVEMBRE 2019 Lo afferma la Cassazione con la sentenza n. 27205/19 del 23 ottobre 2019. Riprendendo un indirizzo giurisprudenziale consolidato (Cass. Civ. nn. 5062/17-17825/13-21091/05-8381/97), la Corte di legittimità ha ribadito che la sentenza di divorzio non comporta necessariamente la cessazione della materia del contendere sulle domande di revisione dell’assegno di separazione, introdotte con ricorso ex art.

L’accordo di separazione con attribuzioni patrimoniali in favore del coniuge ha effetti immediatamente traslativi della proprietà

18 NOVEMBRE 2019 La Corte di Cassazione, Seconda Sezione Civile, con ordinanza n. 27409, depositata il 25 ottobre 2019, ha ribadito che gli accordi di separazione personale dei coniugi o di divorzio contenenti attribuzioni patrimoniali di beni mobili o immobili in favore di una delle parti hanno efficacia immediatamente traslativa della proprietà.

Prima moglie contro seconda moglie: la tutela del credito al mantenimento della prima e le donazioni alla seconda

18 NOVEMBRE 2019 Con l’ordinanza n. 24165/2019, la Cassazione civile ha ritenuto che cospicue donazioni alla nuova moglie da parte del marito obbligato al pagamento dell’assegno divorzile a favore dell’ex moglie pregiudichino il credito di quest’ultima e sono quindi soggette ad azione revocatoria.

Per la Cassazione l’intollerabilità della convivenza va intesa in senso “soggettivo”

31 OTTOBRE 2019 IL CASO. Tizia aveva proposto domanda di separazione nei confronti del marito Caio avanti al Tribunale di Padova. Quest’ultimo non si era costituito in giudizio ed il Tribunale aveva accolto la domanda “senza imporre alcun assegno di mantenimento stante la condizione di autosufficienza economica di entrambe le parti”.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non vi è decadenza dai benefici “prima casa” quando il trasferimento infraquinquennale a terzi avviene all’interno degli accordi di separazione o divorzio

31 OTTOBRE 2019 Con la risoluzione n. 80/E del 9 settembre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha affrontato, ancora una volta, il quesito diretto a chiarire se la cessione infraquinquennale a terzi di un immobile acquistato con i benefici “prima casa”, in esecuzione della clausola di un accordo di separazione o di divorzio, comporti la decadenza dalle agevolazioni fiscali, qualora entro l’anno dalla alienazione non si proceda all’acquisto di un nuovo immobile da destinare ad abitazione principale.

Casa familiare: sono rimborsabili le spese di ristrutturazione sull’immobile di proprietà di terzi?

17 OTTOBRE 2019 Con l’ordinanza n. 22730/2019 la Cassazione civile, aderendo ad un consolidato orientamento, ha ribadito che il coniuge non proprietario, utilizzatore della casa coniugale, è titolare di un diritto personale di godimento sull’immobile, fondato sull’unione familiare, qualificabile come “detenzione qualificata” e non come “possesso”, di conseguenza, le spese sostenute per migliorie e ristrutturazioni sostenute dallo stesso non sono rimborsabili ai sensi dell’art.

Niente assegno divorzile per la moglie il cui (cospicuo) patrimonio sia stato interamente costituito dal marito

23 SETTEMBRE 2019 È quanto afferma la Prima Sezione della Cassazione con l’ordinanza n. 21926, depositata il 30 agosto 2019, pronunciata alla luce del nuovo orientamento tracciato dalle Sezioni Unite. IL CASO Il Tribunale di Monza, con sentenza non definitiva in data 17 febbraio 2014, aveva pronunciato il divorzio dei coniugi; successivamente con la sentenza definitiva del 23 giugno 2015, in applicazione del criterio del tenore di vita dei coniugi in costanza di matrimonio, aveva riconosciuto alla ex moglie un assegno divorzile di € 1.

Nelle cause di divorzio pendenti il dictum di SS.UU. n. 18287/18 è “causa non imputabile” per la rimessione in termini delle parti (ex art. 153, 2 comma, c.p.c.)

05 SETTEMBRE 2019 Il Tribunale di Treviso, con articolata ordinanza in data 27 maggio 2019, ha considerato l’impatto processuale del mutamento giurisprudenziale, reso in sede di nomofilachia da SS.UU. n. 18287/18, nei procedimenti di divorzio pendenti ed in quelli di revisione ex art.

Per la Cassazione non sempre “condivisione” fa rima con “riconciliazione”

05 SETTEMBRE 2019 Il Tribunale di Trani aveva dichiarato con sentenza non definitiva lo scioglimento del matrimonio di Tizio e Caia, ritenendo “non provata l’eccepita interruzione” del termine triennale previsto dalla legge “per effetto della riconciliazione intervenuta dopo l’omologazione della separazione consensuale”.

La forza esecutiva delle statuizioni economiche del divorzio permane fino al formale provvedimento di revisione ex art. 9 L. Div.

30 LUGLIO 2019 La Corte di Cassazione, con la sentenza 17689/2019, pronunciandosi nell’ambito di un procedimento di opposizione al precetto, afferma che la forza esecutiva di un titolo in materia di famiglia permane fino a che non interviene un formale provvedimento di revisione, all’esito di un peculiare procedimento ad hoc, che nel caso della separazione è quello disciplinato dall’art.

L'opponibilità al terzo acquirente dell'ordinanza di assegnazione della casa coniugale

30 LUGLIO 2019 Con l’ordinanza n. 9990 del 10.04.2019 la Corte di Cassazione si è nuovamente pronunciata in merito alla dibattuta questione dell’opponibilità dell’assegnazione della casa familiare al coniuge presso cui sono collocati i figli minori in caso di trascrizione successiva alla cessione dell’immobile a terzi.

La sanzione amministrativa di cui all’art. 709 ter c.p.c. è lo strumento con il quale il Giudice può reprimere i comportamenti ostruzionistici del genitore che ledono il diritto del figlio alla “bigenitorialità”

30 LUGLIO 2019 Con l’ordinanza n. 13400/2019 del 17 maggio 2019, la Prima Sezione della Cassazione Civile ha respinto il ricorso di una madre avverso la decisione della Corte d’appello di Torino che, in parziale accoglimento dell’appello proposto dal marito separato, l’aveva condannata (ex art.

Anche se è un semplice “invito” quello ad intraprendere un percorso psicoterapeutico è illegittimo perché incide sulla libertà di autodeterminazione garantita dall’art. 32 Cost.

17 LUGLIO 2019 IL CASO. Il Tribunale di Terni, in un procedimento di affidamento della minore Bi.Gi, nata in costanza di matrimonio tra la signora M.P. e il signor B.G., prescriveva alla madre un percorso psicoterapeutico urgente finalizzato al recupero delle proprie carenti capacità genitoriali.

L’impatto del mutamento giurisprudenziale di SS.UU. n. 18287/18 delle Sezioni Unite sui procedimenti di divorzio non ancora definiti (e sui giudizi di revisione di quelli già definiti)

17 LUGLIO 2019 Le Sezioni Unite della Cassazione con la nota sentenza 18287 dell’11 luglio 2018, hanno indicato le “nuove coordinate giuridiche” per l’attribuzione dell’assegno divorzile, operando una profonda rilettura dell’ art.

CTU “trasformativa”, “pedagogista di prossimità” e coordinazione genitoriale in un’ordinanza del Tribunale di Roma

13 GIUGNO 2019 L’alta conflittualità nella crisi della coppia genitoriale è una delle prime cause di abuso sull’infanzia nel nostro paese. Gli effetti che ricadono sui minori sono ben più gravi di quanto il semplice buon senso possa far immaginare; la ricerca scientifica ha messo in evidenza, di recente, la correlazione tra le cosiddette childood adversity e squilibri organici, come il cronico innalzamento dei livelli di cortisolo, e persino modificazioni cromosomiche.

Non può essere disposta d’ufficio l’assegnazione della casa familiare in favore del genitore convivente con il figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente

13 GIUGNO 2019 Con l’ordinanza n. 10204/19, la Corte di Cassazione fa il punto sull’istituto dell’assegnazione della casa familiare nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio, evidenziando la differente ratio che sottende il provvedimento emesso in favore del genitore con figli minorenni, rispetto a quello che convive con figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Il trasferimento infraquinquennale dell’immobile in favore di un terzo non comporta la decadenza dai benefici “prima casa” se avviene nell’ambito degli accordi di separazione o divorzio

30 MAGGIO 2019 La recente ordinanza n. 7966/2019 della Cassazione ha affrontato, ancora una volta, lo spinoso problema delle sorti delle agevolazioni fiscali applicate all’atto di acquisto della prima casa, quando l’immobile viene trasferito, nel quinquennio dall’acquisto, nell’ambito di una procedura di separazione o divorzio.

Revoca dell’assegnazione della casa familiare: quando la convivenza del figlio diventa mera ospitalità

30 MAGGIO 2019 Con ordinanza n. 11844/2019, la Corte di Cassazione, uniformandosi ad un precedente orientamento (Cass. n. 11218/2013), ha ribadito il principio per cui il carattere saltuario dell’utilizzazione, da parte della prole, della casa familiare esclude che questa continui a rappresentare l’habitat domestico e quindi il centro delle relazioni e degli affetti familiari.

Azione revocatoria e trasferimenti immobiliari in esecuzione di accordi di separazione tra coniugi

16 MAGGIO 2019 Nel caso in esame, la società X, creditrice del marito, aveva citato i coniugi avanti il Tribunale di Roma per ottenere la declaratoria di inefficacia, ai sensi dell’art. 2901 c.c, dell’atto di trasferimento con cui il marito aveva ceduto alla moglie la sua quota di proprietà del 50% di alcuni immobili.

Il coniuge infedele e il suo amante non sono civilmente responsabili se non ledono un “diritto costituzionalmente protetto” del consorte (e il datore di lavoro non è tenuto a vigilare sulla fedeltà coniugale dei suoi dipendenti)

18 APRILE 2019 La recente ordinanza n. 6598/2019 della Cassazione civile si segnala all’attenzione perché da una vicenda assai singolare il Giudice di legittimità trae occasione per focalizzare gli aspetti salienti della responsabilità civile da infedeltà coniugale ed inoltre perché con essa questi la prima volta si occupa della “responsabilità dell’amante”.

Nella separazione con minori la nomina di un curatore speciale non è automatica ma dev'essere oggetto di valutazione

04 APRILE 2019 IL CASO. In un procedimento di limitazione/ablazione della responsabilità genitoriale, il Tribunale per i minorenni di Torino, nominato un Curatore speciale dei minori coinvolti, disposta la collocazione dei minori stessi in una comunità socioeducativa insieme alla madre, dichiarava la propria incompetenza a favore del Tribunale ordinario di Torino in ragione della pendenza di procedimento di separazione giudiziale tra i genitori.

La prova della costituzione di una famiglia di fatto fa venir meno il diritto all’assegno divorzile e può essere data con la deposizione di un investigatore privato

04 APRILE 2019 La Cassazione civile, con l’ordinanza n. 406/2019, depositata il 10 gennaio 2019, ha  confermato il principio di diritto, ormai consolidato, introdotto dalla sentenza n. 6855/15, secondo cui la costituzione di una nuova famiglia di fatto da parte dell’ex coniuge debole, comporta l’estinzione, e non già la quiescenza, del diritto all’assegno divorzile, analogamente a quanto previsto dall’art.

Il coniuge superstite non titolare di assegno di mantenimento ha diritto alla pensione di reversibilità

04 APRILE 2019 Con l’ordinanza n. 7464 depositata il 15 marzo 2019, la Sezione lavoro della Corte di Cassazione è intervenuta, ancora una volta, sul tema dei requisiti per ottenere la pensione di reversibilità da parte del coniuge separato, con o senza addebito, ribadendo che la sua fruizione è direttamente collegata allo status di coniuge superstite, senza richiedere alcun ulteriore requisito, quale la titolarità di un assegno alimentare o di mantenimento .

Le agevolazioni fiscali sugli atti esecutivi degli accordi di separazione non valgono nei confronti dei terzi

04 APRILE 2019 Con ordinanza n. 6522 depositata il 6 marzo 2019, la Cassazione ha ribadito che i benefici fiscali di cui all’art. 19 della legge n. 74/87, in relazione agli atti che danno esecuzione agli accordi patrimoniali conclusi tra i coniugi in sede di separazione, si applicano solo se tali atti sono stati posti in essere dai coniugi stessi.

No alla revisione dell'assegno di mantenimento per fatti preesistenti alla separazione (anche se non considerati)

07 MARZO 2019 IL CASO. Con decreto pronunciato all’esito di un procedimento per la modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione, la Corte d’appello di Napoli accoglieva la richiesta di riduzione dell’assegno di mantenimento, dovuto alla moglie separata, proposta dal marito di costei, secondo il quale, in sede di separazione, non sarebbero stati sufficientemente compresi, valutati ed apprezzati gli effetti dell’intervenuto fallimento di una società nella quale egli aveva investito le proprie risorse, acquistando obbligazioni per somme rilevanti.

La sospensione della prescrizione tra i coniugi ai sensi dell’art. 2941 c.c. non opera dopo la separazione

07 MARZO 2019 Confermando l’orientamento introdotto con la sentenza n. 7981/2014, la Cassazione con ordinanza n. 32524 del 14 dicembre 2018, pronunciata in causa di opposizione a precetto relativa al mancato versamento dell’adeguamento ISTAT dell’assegno di mantenimento in favore della moglie separata, ha ribadito che  “ …la sospensione della prescrizione tra i coniugi di cui all’art.

La delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità, intervenuta dopo il passaggio in giudicato della sentenza non definitiva di divorzio, non esclude il diritto dell’ex coniuge all’assegno divorzile

07 MARZO 2019 La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 1882 depositata il 23 gennaio 2019, si è nuovamente occupata dei rapporti tra il giudicato di divorzio e la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio.

Il Tribunale di Nuoro si interroga sulla “convivenza” dei figli con il genitore divorziato e sull’assegno divorzile

06 FEBBRAIO 2019 Il Tribunale di Nuoro, con sentenza n. 424 del 23.8.2018, riassume con un’articolata motivazione diverse questioni da tempo controverse. In particolare quelle relative all’assegnazione della casa familiare in presenza di figli della cui convivenza con uno dei genitori si discute, poi quelle dell’assegno divorzile richiesto dalla moglie nel contesto della domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

È il reddito netto che occorre valutare per l’assegno di divorzio

06 FEBBRAIO 2019 IL CASO. Tizio ha impugnato la sentenza n. 1117/2015 della Corte d’appello di Catania che, in parziale accoglimento del gravame proposto dall’ex moglie Caia, aveva riformato la sentenza di primo grado in punto di assegno di mantenimento, confermando l’assegno a favore dei figli e stabilendo a favore dell’ex coniuge un assegno divorzile di E.

L’incidenza del diritto di abitazione nella determinazione del valore del bene da dividere

24 GENNAIO 2019 Con l’ordinanza n. 33069/2018 la Cassazione civile, uniformandosi ad un precedente orientamento (Cass. 17.09.2001 n.11630 e Cass. 09.09.2016 n.17843), ha riaffermato il principio per cui, in sede di scioglimento della comunione legale, il diritto di abitazione del coniuge assegnatario deve essere escluso dalla determinazione del valore di mercato del bene, qualora l’immobile venga attribuito al coniuge titolare del diritto di godimento, perché diversamente si realizzerebbe un indebito arricchimento a favore del coniuge assegnatario.

Non basta la dichiarazione del coniuge non acquirente ad escludere un bene dalla comunione legale

08 GENNAIO 2019 Con l’ordinanza n. 29342 del 06.07.2018, depositata in data 14.11.2018 la Corte di Cassazione si è espressa, confermando il proprio precedente orientamento, sulla natura della dichiarazione resa dal coniuge in comunione legale al momento dell’acquisto di un bene immobile da parte dell’altro coniuge a norma dell’art.

La condotta violenta del coniuge è motivo di addebito della separazione (senza necessità di indagine causale)

08 GENNAIO 2019 Lungi dalle tesi più o meno originali che tendono a diluire l’addebito nella separazione o, addirittura, ne auspicano la soppressione, con ordinanza n. 31901 depositata in data 10.12.2018, la Suprema Corte afferma con forza un principio in grado di dare un particolare rigore alla valutazione dell’addebito della separazione e al significato che lo stesso porta con sé, alla luce dei principi di cui all’art.

L’assegno divorzile provvisorio ed i poteri del Presidente del Tribunale

12 DICEMBRE 2018 La Corte d’Appello di L’Aquila, con decreto del 4 ottobre 2018, ha confermato l’orientamento giurisprudenziale per il quale nella fase presidenziale del divorzio il giudice non valuta la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento di un assegno di divorzio che richiede come presupposto il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, ma verifica solo se siano intervenuti fatti nuovi che rendano necessario modificare le previsioni della separazione.

Nell'affidamento condiviso il diritto del genitore non collocatario può essere limitato ad un incontro settimanale

21 NOVEMBRE 2018 Con ordinanza n. 22219 del 12.09.2018, la Cassazione ha ribadito che la regola dell’affidamento condiviso dei figli ad entrambi i genitori, sancita dall’art. 337 bis c.c., non esclude la possibilità che il minore sia collocato in modo prevalente presso uno di loro, prevedendo uno specifico regime di visita in favore dell’altro (conforme Cass.

Solo il creditore degli alimenti può scegliere di applicare la legge dello Stato di residenza abituale del creditore in alternativa a quella del proprio Stato di residenza abituale

06 NOVEMBRE 2018 La sentenza della Corte di Giustizia 20 settembre 2018, in causa C- 214/17, si è occupata della questione se la legge dello Stato di residenza abituale del debitore che, in deroga alla regola generale, disciplina le obbligazioni alimentari tra il padre e il figlio quando il creditore si è avvalso della facoltà di radicare la causa nel luogo in cui il debitore ha la residenza abituale, si applichi anche per la domanda di riduzione dell’assegno alimentare presentata dal debitore dinanzi al giudice dello Stato della propria residenza abituale.

Per il Tribunale di Mantova il genitore inadempiente non può essere sanzionato ex art. 614-bis c.p.c. (ma solo ex art. 709-ter c.p.c.)

14 OTTOBRE 2018 IL CASO. Tizia aveva adito il Tribunale di Mantova, chiedendo la modifica delle condizioni di divorzio. In particolare, aveva chiesto che, “previa istruttoria, volta a valutare le capacità genitoriali per accertare le ragioni del rifiuto di [Tizietta]” nei confronti del padre, fossero stabilite “le frequentazioni delle figlie con il padre nel rispetto della volontà delle minori stesse e nel loro esclusivo interesse”.

Se il coniuge obbligato è inadempiente il Giudice può ordinare il pagamento dell’assegno di mantenimento al suo datore di lavoro, ma l’ordine non può estendersi agli arretrati

14 OTTOBRE 2018 Il Tribunale di Roma, con ordinanza n. 21335 depositata il 22 agosto 2018, si è pronunciato in merito alla possibilità, sancita dall’art. 156, 6 comma c.c., di ordinare ai terzi “…tenuti a corrispondere anche periodicamente somma di denaro all’obbligato…” di versare direttamente al coniuge avente diritto, l’importo spettante a titolo di assegno di mantenimento.

Il separando ha diritto di accedere alla “documentazione fiscale” del coniuge

27 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Tizia, in vista della propria separazione dal marito Caio, aveva presentato all’Agenzia delle Entrate un’istanza ai sensi della legge n. 241/1990, chiedendo l’accesso alla “documentazione fiscale degli anni 2017, 2016 e 2015” del coniuge e motivandola con la “necessità di tutelare i propri interessi – con specifico riguardo al diritto al mantenimento – nei confronti del sig.

L’azione di regresso del genitore che ha adempiuto ai propri obblighi contro quello inadempiente

27 SETTEMBRE 2018 L’ordinanza n. 21364/2018 della Cassazione civile ha riaffermato il principio, espressione di un consolidato orientamento, per il quale il diritto di regresso del genitore adempiente, nei confronti dell’altro genitore, per il rimborso della quota parte delle spese sostenute per il mantenimento del figlio, dalla sua nascita, sorge solo con l’accertamento dello status in capo all’altro genitore naturale.

“Ammonita” e condannata (d’ufficio) al risarcimento del danno la madre che denigra la figura del padre agli occhi del figlio minore

05 SETTEMBRE 2018 La causa di divorzio di una coppia connotata da un’elevata conflittualità è stata decisa dal Tribunale di Roma (n. 18799/2016) che non si è limitata a dettare gli abituali provvedimenti in materia di affidamento dei figli (peraltro non poco articolati in questo caso) e di assegni di mantenimento, ma ha disposto la condanna della moglie ai sensi dell’art.

Genitori separati, assegno di mantenimento per i figli e benefici fiscali

05 SETTEMBRE 2018 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18392/2018, ha riaffermato indirettamente un principio noto, annullando con rinvio la sentenza d’appello sottoposta al suo giudizio. Il caso riguarda un padre che riteneva di avere diritto alle detrazioni fiscali per i figli nella misura del 100% in quanto, in base al provvedimento di separazione, solo a lui (e non anche alla moglie) era stato imposto il versamento dell’assegno di mantenimento.

In presenza di elementi di estraneità (cittadinanza straniera delle parti e residenza all’estero del convenuto) il Giudice deve verificare la propria giurisdizione

20 LUGLIO 2018 IL CASO. Tizia, cittadina albanese residente nel Comune di Agordo (BL), ha adito il Tribunale di Belluno, per chiedere la separazione con addebito dal marito, cittadino albanese anch’esso, l’affidamento esclusivo della figlia minore avuta in costanza di matrimonio, nonché il contributo al mantenimento in favore proprio e della figlia.

Le Sezioni Unite sull’assegno di divorzio: riesumata la solidarietà postconiugale in ossequio a principi costituzionali e dell’Unione Europea

20 LUGLIO 2018 Il clamore mediatico con cui è stata accolta in questi giorni la decisione Cass. SU n° 18287/2018 non può certo stupire. Per quasi trent’anni, e cioè a partire dalla pronuncia delle Sezioni Unite n° 11490/90, la giurisprudenza aveva riconosciuto il diritto del coniuge che non percepisse (e non fosse in grado di percepire) redditi sufficienti a conservargli il tenore di vita goduto durante il matrimonio a ricevere dall’altro un assegno di mantenimento.

I criteri di ripartizione della pensione di reversibilità tra coniuge superstite e coniuge divorziato: storia di un’odissea giudiziaria

05 LUGLIO 2018 L’ordinanza n.11202/2018 della Cassazione civile ha riaffermato il principio, già enunciato nella sentenza n. 4867/2006, per il quale la ripartizione del trattamento di riversibilità, in caso di concorso fra coniuge superstite e coniuge divorziato, deve essere effettuata, oltre che sulla base del criterio della durata del rapporto matrimoniale, anche valutando ulteriori elementi “correttivi” del criterio temporale, tra cui la convivenza prematrimoniale del secondo coniuge.

La Prima Sezione della Cassazione e l’assegno di divorzio: perseverare diabolicum……?

02 LUGLIO 2018 Con ordinanza n. 14231/2018 la I sezione della Suprema Corte, preferendo in modo sorprendente non esercitare il suo potere discrezionale di sospendere il giudizio in attesa dell’imminente provvedimento delle Sezioni Unite sul punto (come invece già deciso da altre sezioni), torna a pronunciarsi sull’assegno divorzile.

Nuovo Processo di nullità del matrimonio: la Santa Sede apre agli avvocati non graduati in Diritto Canonico

25 GIUGNO 2018 La nota Riforma del dicembre 2015 voluta da Papa Francesco ha modificato il Libro VII del Codice di Diritto Canonico, Parte III, Titolo I, Capitolo I (canoni dal 1671 al 1691), relativamente alle cause per la dichiarazione di nullità del matrimonio, introducendo un “processo più breve”, in aggiunta a quello “tradizionale” documentale, quando la domanda di nullità è sostenuta da argomenti molto evidenti (ad esempio: convivenza coniugale “lampo” o documentazione medica inconfutabile).

L’assegno “una tantum” deve essere verificato dal giudice del divorzio e non può essere pattuito al di fuori del processo divorzile

23 MAGGIO 2018 La Cassazione, con ordinanza n. 4764 del 28 febbraio 2018, ha, ancora una volta, affermato che l’assegno ex art. 5, comma 8, legge 898/1970 può essere attribuito solo in sede processuale, nell’ambito del giudizio di divorzio, e con le forme per questo previste, dovendosi, in ogni altro caso, ritenere di essere in presenza di un accordo nullo per la violazione di norme inderogabili, ogniqualvolta non ricorra questo presupposto.

Nel divorzio congiunto la revoca del consenso da parte di uno solo dei coniugi è irrilevante ai fini della decisione

15 MAGGIO 2018 Con ordinanza n. 10463/2018, pronunciata nell’ambito di una procedura di divorzio congiunto, la Cassazione compie un excursus sulle peculiarità procedurali di questo istituto, e ribadisce che la rinuncia formulata da parte di uno solo dei coniugi è inammissibile, poiché alla domanda congiunta possono validamente rinunciare solo entrambe le parti congiuntamente La Corte d’Appello di Roma, con sentenza n.

La residenza abituale dei minori, da valutare ai fini della giurisdizione, è un quid facti che dipende anche da indici di natura proiettiva e non muta in caso di temporaneo soggiorno in un altro Paese

20 APRILE 2018 La sentenza della Corte di Cassazione 19-XII-/30-III-2018 si sofferma sull’interpretazione del concetto di residenza abituale che il Reg. CE 2201/2003 (Bruxelles II bis) utilizza come principale criterio di giurisdizione per le cause di affidamento di minori.

Il collocamento di un minore in struttura si attua attraverso l’esecuzione forzata degli obblighi di fare

16 MARZO 2018 L’attuazione dell’obbligo di consegna dei minori rappresenta, da sempre, una questione ampiamente dibattuta in Dottrina e Giurisprudenza, ciò a causa della assoluta delicatezza delle situazioni giuridiche coinvolte, e della conseguente difficoltà di adattare ai provvedimenti che riguardano i minori le rigide regole del processo di esecuzione disciplinato dal terzo libro del c.

Rigettata, senza contraddittorio, la richiesta al GI di modifica dei provvedimenti provvisori

22 FEBBRAIO 2018 Rivolgendosi  al Tribunale con ricorso per divorzio, il marito chiede un alleggerimento degli obblighi economici assunti con separazione consensuale a favore della moglie e dei figli. Adduce un deterioramento delle sue condizioni economiche e richiama, per quel che concerne l’assegno a favore della moglie, il nuovo orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte.

Trasferimenti immobiliari nell’accordo di “negoziazione assistita”: niente trascrizione senza l’autentica del notaio

06 FEBBRAIO 2018 E’ possibile trascrivere nei registri immobiliari la cessione di un diritto prevista dalle parti con accordo di negoziazione assistita  in materia familiare? Nella vicenda definita dalla Corte d’appello di Trieste con un’ordinanza emessa il  6/6/2017 i due coniugi ne erano assolutamente convinti.
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