Capacità di agire

Il consenso a contrarre matrimonio non può essere espresso dall’ADS in rappresentanza o in sostituzione del beneficiario in stato di assoluta incoscienza

09 GIUGNO 2020 IL CASO. Durante l’udienza in cui veniva nominata amministratrice di sostegno del proprio compagno (con il quale era legata da una relazione da oltre dieci anni), l’ADS formulava istanza al Giudice Tutelare del Tribunale di La Spezia affinché le fossero riconosciuti, tra gli altri, anche il potere di richiedere all’ufficiale di stato civile la celebrazione del matrimonio con il beneficiario senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio da parte del beneficiario ed il potere di rilasciare, all’atto di matrimonio, dichiarazione di volontà di contrarre le nozze in nome e per conto del medesimo, in stato di coma.

Denuncia-querela ed azione civile di reintegra della quota di legittima

13 MAGGIO 2020 La sentenza della Sez. II della Corte d’Appello di Milano, depositata il 18.2.2020, ha affermato che una denuncia-querela del reato di circonvenzione di incapace e di truffa, a cui è seguita l’archiviazione, non è idonea a fornire alcun supporto probatorio, in sede di azione civile, ai fini del diritto di chiedere la reintegra della legittima che si ritiene lesa da un conferimento estorto con l’inganno e/o approfittando dell’incapacità di intendere e di volere del soggetto.

Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 774 c.c. : il beneficiario di ADS - salvo espressa limitazione da parte del Giudice Tutelare - conserva la capacità di donare

30 MAGGIO 2019 IL CASO. Con istanza depositata in data 1.12.2017 un amministratore di sostegno, sorella della beneficiaria, chiedeva al Giudice tutelare del Tribunale di Vercelli di essere autorizzata a compiere, in sostituzione della beneficiaria, una donazione di modico valore in occasione delle nozze della figlia, dichiarando di voler “mettere a riserva” il medesimo importo donato nell’interesse dell’altro figlio.

La proposta di legge governativa diretta ad abbassare l’imputabilità penale a 12 anni si confronta con la realtà

21 MARZO 2019 Il tema della maturità dei bambini e degli adolescenti rispetto all’ordinamento giuridico ha assunto grande importanza negli ultimi anni; molto è cambiato nella considerazione della capacità di discernimento del minore rispetto ai procedimenti civili che lo riguardano e molto si discute, in ambito psicoforense, della capacità a testimoniare del minorenne nel procedimento penale.

Chi decide della salute del paziente incapace?

06 FEBBRAIO 2019 Il caso deciso dal Giudice tutelare del Tribunale di Mantova, con decreto del 06.12.2018, riguarda una persona beneficiaria di Amministrazione di Sostegno, affetta da grave encefalopatia connatale con tetraparesi ed importante oligofrenia, con invalidità pari al 100%.

Il G.T. di Vercelli e il consenso del paziente “incapace”

14 OTTOBRE 2018 Con ordinanza di data 31.05.2018 il Giudice tutelare del Tribunale di Vercelli ha deciso il caso di una persona affetta da psicosi schizofrenica e sottoposta a cure emodialitiche, con scarsa compliance alle terapie in atto, per la quale era stata richiesta la nomina di un amministratore di sostegno.

Eutanasia e sedazione profonda: una differenza etica e giuridica

02 AGOSTO 2018 Il caso riguarda un medico anestesista, imputato dei reati di cui agli artt. 575, 576 n.1, 110, 489 e 491 c.p. (omicidio volontario del fratello e formazione ed uso di falso testamento olografo). Durante il giudizio di accertamento della responsabilità penale, l’indagata aveva chiesto la revoca del divieto di espatrio, adottato con Ordinanza dal GIP del Tribunale di La Spezia il 20.

Il fantasma dell’inesistenza della notifica

20 LUGLIO 2018 Con ordinanza n. 4479 del 24.7.2017 il Tribunale di Treviso, nell’ambito di un procedimento promosso ex artt. 644 c.p.c. e 188 disp. att. c.p.c., si è pronunciato in ordine alla notifica eseguita ad una persona sottoposta ad amministrazione di sostegno, anziché all’amministratore.

Secondo il GT del Tribunale di Vercelli può disporsi l’inserimento del beneficiario di ADS in una residenza sanitaria assistenziale nonostante il suo dissenso

20 LUGLIO 2018 IL CASO. L’amministratore di sostegno di una signora di 83 anni, con un cospicuo patrimonio, ma in gravissime condizioni di precarietà e fragilità, che viveva in un piccolo appartamento di servizio rispetto alla propria abitazione occupata sine titulo dalla compagna del figlio deceduto, aveva proposto istanza al GT del Tribunale di Vercelli per ottenere il conferimento dei poteri finalizzati all’inserimento della beneficiaria in RSA.

Per la Cassazione al prodigo, anche se non infermo di mente, può essere nominato un amministratore di sostegno, ma per il Tribunale di Modena non è così

09 APRILE 2018 IL CASO.  La Corte d’Appello di Bologna, con sentenza n. 1603/2014, depositata in data 1.7.2014, in riforma della sentenza del Tribunale di Forlì che, su domanda della figlia, aveva dichiarato l’inabilitazione dell’appellante, ritenuti invece sussistenti i presupposti per l’applicazione dell’amministrazione di sostegno, rigettava la domanda e disponeva la trasmissione del procedimento al Giudice Tutelare di Forlì (ex art.
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