Mantenimento del coniuge

Revisione dell’assegno divorzile: la nuova famiglia e la rilevanza dei nuovi doveri di solidarietà coniugale

30 GIUGNO 2023 di Avv. Anna Sartor L’ordinanza n. 11155/2023 della Cassazione Civile, ha stabilito che in sede di revisione dell’assegno divorzile e di valutazione delle circostanze sopravvenute che ne giustificano la modifica, deve essere valutata anche la costituzione della nuova famiglia dell’obbligato, in relazione agli obblighi gravanti sui due coniugi, comprensivi delle eventuali esigenze a favore dei figli nati dalla precedente relazione di uno dei due.

In caso di nuova convivenza stabile dell’ex coniuge non vi è perdita automatica dell’assegno divorzile

01 GIUGNO 2023 di avv. Chiara Curculescu IL CASO. Il Tribunale di Venezia, con sentenza emessa in data 17.3.2023, ha dichiarato la cessazione degli effetti civili del matrimonio tra due coniugi rigettando sia la domanda proposta dal ricorrente di porre a carico della convenuta l’obbligo di corrispondergli un assegno mensile a titolo di contributo al mantenimento ordinario e straordinario della figlia maggiorenne, sia la domanda della convenuta volta al riconoscimento di un assegno divorzile per sé stessa.

Assegno divorzile: l’ex moglie ha diritto all’assegno anche se viene licenziata per comportamenti illeciti in danno al datore di lavoro.

27 GENNAIO 2023 di Avv. Luana Momesso IL CASO: La Corte d'Appello di Firenze, rigettava il reclamo presentato dall’ex marito, divorziato, avverso il decreto con cui il Tribunale di Firenze, in sede di modifica delle condizioni di divorzio, aveva posto a suo carico un assegno divorzile di € 300,00 a favore dell’ex moglie (non previsto nella sentenza di divorzio) e, in accoglimento del reclamo incidentale della stessa, aumentato nell’importo di € 450,00.

La prova della “famiglia di fatto” che incide sull’assegno divorzile

01 APRILE 2022 di avv. Marta Gonizzi Barsanti Dopo la pronuncia resa a Sezioni Unite n. 32198 del 5 novembre 2021, la Corte di Cassazione, Prima Sezione Civile, con l’ordinanza n. 2139/2022 torna ad occuparsi della questione dell’assegno divorzile in caso di nuova convivenza di fatto del richiedente l’assegno, e con l’occasione fornisce alcune indicazioni in merito a quando possa ritenersi provata l’instaurazione della cd.

Il rifiuto dell’offerta di lavoro dell’ex coniuge non esclude il diritto all’assegno divorzile

23 FEBBRAIO 2022 avv. Gabriella Dal Molin È quanto afferma la Cassazione con l’ordinanza n. 1643 del 19 gennaio 2022. Nel caso di specie, alla luce delle circostanze, i giudici hanno escluso che il rifiuto della donna a diventare una dipendente dell’azienda di proprietà dell’ex marito potesse rappresentare un comportamento colpevole, come tale ostativo al diritto di percepire l’assegno di mantenimento.

Deve essere proposta con l’appello la domanda di assegno di divorzio fondata su un fatto sopravvenuto tra la sentenza di primo grado e il suo passaggio in giudicato

24 DICEMBRE 2021 Con ordinanza n. 29290/2021 la Suprema Corte, confermando il principio, ormai consolidato, secondo cui i provvedimenti diretti a regolare i rapporti economici tra coniugi in conseguenza della separazione o del divorzio vengono emessi “rebus sic stantibus”, ha statuito che la domanda di assegnazione dell’assegno divorzile, qualora discenda da circostanze emerse dopo la  pronuncia della sentenza di primo grado, ma  prima del passaggio in giudicato deve  essere proposta, anche se per la prima volta, in appello.

Niente assegno al coniuge se il part-time è “reversibile”, mentre spetta al figlio che riprende gli studi dopo aver lasciato il lavoro

29 SETTEMBRE 2021 La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23318 del 16 giugno 2021, ha  affrontato varie questioni inerenti gli obblighi di mantenimento  a favore dell’ez coniuge e dei figli,  delineato, tra l’altro, i limiti del diritto del figlio maggiorenne a percepire l’assegno di mantenimento dal genitore divorziato, quando, dopo, aver intrapreso una esperienza lavorativa remunerata, la abbandona per riprendere gli studi universitari.

Per la riduzione dell’assegno separativo spetta al marito provare che la moglie lavora part time per sua scelta

29 LUGLIO 2021 E’ quanto afferma la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 12329 depositata il 10 maggio 2021. I Giudici di legittimità, dopo avere sottolineato la diversa natura dell’assegno separativo rispetto a quello divorzile, hanno stabilito che il coniuge richiedente il mantenimento deve fornire solo la prova dei presupposti della sua legittimazione, mentre spetta all’obbligato la prova delle eventuali circostanze impeditive o limitative del diritto all’assegno.

L’assegno divorzile può essere richiesto per la prima volta nel giudizio per la modifica delle condizioni di divorzio

28 APRILE 2021 IL CASO. Con ricorso ex art. 9 L. n. 898 del 1970 per la modifica delle condizioni di divorzio, l’ex moglie chiedeva al Tribunale di Bari l'attribuzione dell’assegno divorzile, precedentemente non richiesto (e dopo non aver richiesto un assegno nemmeno in sede di separazione), nonché l'aumento del contributo paterno al mantenimento dei figli minori e il pagamento da parte dell’ex marito delle spese condominiali relative alla casa familiare.

Mantenimento per il figlio maggiorenne: un importo elevato è diseducativo?

19 MARZO 2021 Con la recente ordinanza n.2020/2021 la Corte di Cassazione ha ribadito che la tutela dell’interesse morale del figlio, minorenne o maggiorenne non ancora autosufficiente, costituisce il fine che deve ispirare l’esercizio della responsabilità genitoriale ed altresì ogni provvedimento giudiziale riguardante i figli anche con riferimento alla quantificazione del contributo al mantenimento, in modo da consentire ogni opportunità di crescita sociale e professionale del figlio, ma non certo una ingiustificata retrocessione delle condizioni di vita materiale.

Alle Sezioni Unite la questione se la stabile convivenza di fatto dell’ex coniuge comporti sempre l’automatica estinzione del diritto all’assegno di divorzio

08 FEBBRAIO 2021 Con ordinanza interlocutoria n. 28995/2020, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha rimesso alla Sezione Unite la questione se l’instaurazione di una nuova convivenza da parte dell’ex coniuge, sperequato nella posizione economica, comporti un’estinzione automatica dell’assegno divorzile di cui è beneficiario o se, invece, siano praticabili altre scelte interpretative, che tengano conto della natura compensativa dell’assegno divorzile.

Natura giuridica ed efficacia degli atti di trasferimento immobiliare concordati in sede di separazione

24 SETTEMBRE 2020 Con sentenza n. 345 del 19 agosto 2020, la Corte d’Appello di Trieste affronta un tema di particolare rilevanza per le sue conseguenze giuridiche, ovvero quale sia la natura giuridica degli atti di trasferimento immobiliare o di costituzione o trasferimento di altri diritti reali concordati tra coniugi, quale condizione della separazione o del divorzio, al fine di regolamentare i loro rapporti economico/patrimoniali, e la conseguente “tenuta” degli stessi nei confronti dei creditori del cedente.

Per la quantificazione dell'assegno divorzile conta anche il costo della vita nella città di residenza

30 GENNAIO 2020 IL CASO. La Corte d’Appello di Catanzaro, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva ridotto l’assegno divorzile posto a carico dell’ex marito in ragione dell’elevato costo della vita nella città di Roma, ove egli risiedeva, tenuto conto dei costi per cure ed assistenza dovute alle sue condizioni di salute, nonché delle sue complessive condizioni economico - patrimoniali e dell’importo versato per il mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente, non più convivente con il padre.

La domanda di modifica delle condizioni di separazione è ammissibile anche in pendenza del giudizio di divorzio

18 NOVEMBRE 2019 Lo afferma la Cassazione con la sentenza n. 27205/19 del 23 ottobre 2019. Riprendendo un indirizzo giurisprudenziale consolidato (Cass. Civ. nn. 5062/17-17825/13-21091/05-8381/97), la Corte di legittimità ha ribadito che la sentenza di divorzio non comporta necessariamente la cessazione della materia del contendere sulle domande di revisione dell’assegno di separazione, introdotte con ricorso ex art.

L’accordo di separazione con attribuzioni patrimoniali in favore del coniuge ha effetti immediatamente traslativi della proprietà

18 NOVEMBRE 2019 La Corte di Cassazione, Seconda Sezione Civile, con ordinanza n. 27409, depositata il 25 ottobre 2019, ha ribadito che gli accordi di separazione personale dei coniugi o di divorzio contenenti attribuzioni patrimoniali di beni mobili o immobili in favore di una delle parti hanno efficacia immediatamente traslativa della proprietà.

Niente assegno divorzile per la moglie il cui (cospicuo) patrimonio sia stato interamente costituito dal marito

23 SETTEMBRE 2019 È quanto afferma la Prima Sezione della Cassazione con l’ordinanza n. 21926, depositata il 30 agosto 2019, pronunciata alla luce del nuovo orientamento tracciato dalle Sezioni Unite. IL CASO Il Tribunale di Monza, con sentenza non definitiva in data 17 febbraio 2014, aveva pronunciato il divorzio dei coniugi; successivamente con la sentenza definitiva del 23 giugno 2015, in applicazione del criterio del tenore di vita dei coniugi in costanza di matrimonio, aveva riconosciuto alla ex moglie un assegno divorzile di € 1.

La prova della costituzione di una famiglia di fatto fa venir meno il diritto all’assegno divorzile e può essere data con la deposizione di un investigatore privato

04 APRILE 2019 La Cassazione civile, con l’ordinanza n. 406/2019, depositata il 10 gennaio 2019, ha  confermato il principio di diritto, ormai consolidato, introdotto dalla sentenza n. 6855/15, secondo cui la costituzione di una nuova famiglia di fatto da parte dell’ex coniuge debole, comporta l’estinzione, e non già la quiescenza, del diritto all’assegno divorzile, analogamente a quanto previsto dall’art.

Il coniuge superstite non titolare di assegno di mantenimento ha diritto alla pensione di reversibilità

04 APRILE 2019 Con l’ordinanza n. 7464 depositata il 15 marzo 2019, la Sezione lavoro della Corte di Cassazione è intervenuta, ancora una volta, sul tema dei requisiti per ottenere la pensione di reversibilità da parte del coniuge separato, con o senza addebito, ribadendo che la sua fruizione è direttamente collegata allo status di coniuge superstite, senza richiedere alcun ulteriore requisito, quale la titolarità di un assegno alimentare o di mantenimento .

No alla revisione dell'assegno di mantenimento per fatti preesistenti alla separazione (anche se non considerati)

07 MARZO 2019 IL CASO. Con decreto pronunciato all’esito di un procedimento per la modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione, la Corte d’appello di Napoli accoglieva la richiesta di riduzione dell’assegno di mantenimento, dovuto alla moglie separata, proposta dal marito di costei, secondo il quale, in sede di separazione, non sarebbero stati sufficientemente compresi, valutati ed apprezzati gli effetti dell’intervenuto fallimento di una società nella quale egli aveva investito le proprie risorse, acquistando obbligazioni per somme rilevanti.

La sospensione della prescrizione tra i coniugi ai sensi dell’art. 2941 c.c. non opera dopo la separazione

07 MARZO 2019 Confermando l’orientamento introdotto con la sentenza n. 7981/2014, la Cassazione con ordinanza n. 32524 del 14 dicembre 2018, pronunciata in causa di opposizione a precetto relativa al mancato versamento dell’adeguamento ISTAT dell’assegno di mantenimento in favore della moglie separata, ha ribadito che  “ …la sospensione della prescrizione tra i coniugi di cui all’art.

Il Tribunale di Nuoro si interroga sulla “convivenza” dei figli con il genitore divorziato e sull’assegno divorzile

06 FEBBRAIO 2019 Il Tribunale di Nuoro, con sentenza n. 424 del 23.8.2018, riassume con un’articolata motivazione diverse questioni da tempo controverse. In particolare quelle relative all’assegnazione della casa familiare in presenza di figli della cui convivenza con uno dei genitori si discute, poi quelle dell’assegno divorzile richiesto dalla moglie nel contesto della domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

L’assegno divorzile provvisorio ed i poteri del Presidente del Tribunale

12 DICEMBRE 2018 La Corte d’Appello di L’Aquila, con decreto del 4 ottobre 2018, ha confermato l’orientamento giurisprudenziale per il quale nella fase presidenziale del divorzio il giudice non valuta la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento di un assegno di divorzio che richiede come presupposto il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, ma verifica solo se siano intervenuti fatti nuovi che rendano necessario modificare le previsioni della separazione.

L’ex marito che non paga l’assegno di mantenimento e minaccia il coniuge da cui ha divorziato va condannato al risarcimento dei danni morali

21 NOVEMBRE 2018 Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 17144/ 2018 del 12.9.2018, ha deciso sulla domanda di risarcimento dei danni lamentati da una donna, che agiva anche per conto dei tre figli, “per la violazione degli obblighi di mantenimento oltre che per la lesione della sua dignità e del suo onore” da parte dell’ex marito.

Il riconoscimento della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio travolge l'assegno di mantenimento attribuito al coniuge dalla sentenza di separazione passata in giudicato

06 NOVEMBRE 2018 di Umberto Roma, Avvocato del Foro di Treviso, Associato di diritto privato nell'Università di Padova   Con l’ordinanza n. 11553 dell’11 maggio 2018, la prima sezione civile della Cassazione ha deciso che la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio concordatario, intervenuta successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di separazione, travolge le statuizioni economiche relative al rapporto tra i coniugi in essa previste: "il diritto all’assegno di mantenimento, attribuito dal giudicato di separazione, trova infatti il suo fondamento nella permanenza del vincolo coniugale e nel dovere di assistenza materiale tra coniugi, e, pertanto, venuto meno il vincolo matrimoniale, non possono sopravvivere le statuizioni accessorie dal quale esse dipendono".

Se il coniuge obbligato è inadempiente il Giudice può ordinare il pagamento dell’assegno di mantenimento al suo datore di lavoro, ma l’ordine non può estendersi agli arretrati

14 OTTOBRE 2018 Il Tribunale di Roma, con ordinanza n. 21335 depositata il 22 agosto 2018, si è pronunciato in merito alla possibilità, sancita dall’art. 156, 6 comma c.c., di ordinare ai terzi “…tenuti a corrispondere anche periodicamente somma di denaro all’obbligato…” di versare direttamente al coniuge avente diritto, l’importo spettante a titolo di assegno di mantenimento.

Il separando ha diritto di accedere alla “documentazione fiscale” del coniuge

27 SETTEMBRE 2018 IL CASO. Tizia, in vista della propria separazione dal marito Caio, aveva presentato all’Agenzia delle Entrate un’istanza ai sensi della legge n. 241/1990, chiedendo l’accesso alla “documentazione fiscale degli anni 2017, 2016 e 2015” del coniuge e motivandola con la “necessità di tutelare i propri interessi – con specifico riguardo al diritto al mantenimento – nei confronti del sig.

In presenza di elementi di estraneità (cittadinanza straniera delle parti e residenza all’estero del convenuto) il Giudice deve verificare la propria giurisdizione

20 LUGLIO 2018 IL CASO. Tizia, cittadina albanese residente nel Comune di Agordo (BL), ha adito il Tribunale di Belluno, per chiedere la separazione con addebito dal marito, cittadino albanese anch’esso, l’affidamento esclusivo della figlia minore avuta in costanza di matrimonio, nonché il contributo al mantenimento in favore proprio e della figlia.

Le Sezioni Unite sull’assegno di divorzio: riesumata la solidarietà postconiugale in ossequio a principi costituzionali e dell’Unione Europea

20 LUGLIO 2018 Il clamore mediatico con cui è stata accolta in questi giorni la decisione Cass. SU n° 18287/2018 non può certo stupire. Per quasi trent’anni, e cioè a partire dalla pronuncia delle Sezioni Unite n° 11490/90, la giurisprudenza aveva riconosciuto il diritto del coniuge che non percepisse (e non fosse in grado di percepire) redditi sufficienti a conservargli il tenore di vita goduto durante il matrimonio a ricevere dall’altro un assegno di mantenimento.

L’assegno “una tantum” deve essere verificato dal giudice del divorzio e non può essere pattuito al di fuori del processo divorzile

23 MAGGIO 2018 La Cassazione, con ordinanza n. 4764 del 28 febbraio 2018, ha, ancora una volta, affermato che l’assegno ex art. 5, comma 8, legge 898/1970 può essere attribuito solo in sede processuale, nell’ambito del giudizio di divorzio, e con le forme per questo previste, dovendosi, in ogni altro caso, ritenere di essere in presenza di un accordo nullo per la violazione di norme inderogabili, ogniqualvolta non ricorra questo presupposto.

Assegno di divorzio: la Corte d’Appello di Venezia prende le distanze dal nuovo orientamento

09 APRILE 2018 A quasi un anno dalla sentenza n° 11504/2017 della Cassazione, l’adesione della giurisprudenza di merito al più recente orientamento interpretativo dell’art 5, comma 6°, Legge divorzio, rimane piuttosto “prudente”; l’individuazione dei requisiti necessari al riconoscimento dell’assegno di divorzio è diventato, anzi, il tema di un dibattito giurisprudenziale molto vivace, cui ha contribuito di recente, la Corte d’Appello di Venezia con la sentenza n° 3334/2017.

Assegno divorzile e nuova convivenza del beneficiario

12 MARZO 2018 LA VICENDA. Nel procedimento instaurato avanti il Tribunale di Brescia per la modifica delle condizioni di divorzio, il soggetto onerato dal versamento dell’assegno divorzile aveva chiesto che venisse accertato il venir meno del diritto all’assegno da parte dell’ex, per effetto della stabile convivenza more uxorio instaurata da quest’ultimo .

Rigettata, senza contraddittorio, la richiesta al GI di modifica dei provvedimenti provvisori

22 FEBBRAIO 2018 Rivolgendosi  al Tribunale con ricorso per divorzio, il marito chiede un alleggerimento degli obblighi economici assunti con separazione consensuale a favore della moglie e dei figli. Adduce un deterioramento delle sue condizioni economiche e richiama, per quel che concerne l’assegno a favore della moglie, il nuovo orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte.

Coniuge divorziando, perdita (o riduzione) dell’assegno di mantenimento causata dalla menomazione della capacità lavorativa dell’obbligato e responsabile del danno da incidente stradale

06 FEBBRAIO 2018 Con una sentenza pubblicata l’1.2.2017 il Tribunale di Rimini ha deciso una complessa controversia insorta tra una moglie titolare di un assegno di mantenimento (provvisorio) e il responsabile del danno subito dal marito per un incidente stradale che ne aveva gravemente menomato la capacità lavorativa, e l’assicuratore della r.

Assegno di divorzio: il Giudice di merito deve disporre indagini di polizia tributaria su eventuali redditi non dichiarati qualora le risultanze istruttorie non siano tali da rendere superfluo tale accertamento

04 DICEMBRE 2017 IL CASO. In appello una moglie si era vista dimezzare l’importo dell’assegno divorzile, dai 500 Euro del primo grado ai 250,00 Euro del secondo. Aveva quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando come la Corte d’appello, in violazione dell’art.
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