APF ESPRIME SOLIDARIETÀ ALL'AVV. PAOLA VALLERINI E CONDANNA L'ESECRABILE GESTO DI VIOLENZA

01 OTTOBRE 2019 | Varie | Vita associativa

L’avv. Paola Vallerini di Padova, venerdì 27 settembre, è stata vittima di un’aggressione molto violenta da parte del marito di una signora che si sta separando e che è assistita dalla Collega. Le conseguenze sono il volto tumefatto per il pugno ricevuto, un po’ di ammaccature e lividi per il rovinoso ruzzolone sulle scale che ne è seguito.

Niente di irreparabile per fortuna, ma certo non sfugge a nessuno di noi che l’episodio è molto grave e ci riguarda tutti:

  • è molto grave perché rivela ancora una volta che quando un rapporto di coppia si chiude l’inevitabile  conflitto rischia di esprimersi attraverso deprecabili e inutili esplosioni di rabbia e violenza, anziché suggerire la fatica di un confronto civile e costruttivo per la ricerca di soluzioni eque;
  • ci riguarda tutti perché il gesto di questo marito rivela anche la totale confusione, nella percezione comune e soprattutto nell’ambito penale e familiare, dell’avvocato con la parte assistita.

All’affettuosa solidarietà con la Collega e alla condanna dell’esecrabile gesto di violenza uniamo dunque l’augurio che lo sforzo che l’avvocatura sta compiendo per favorire soluzioni rispettose e possibilmente non contenziose dei conflitti trovi il sostegno degli ambienti culturali e dei media affinché si diffonda la consapevolezza che le liti vengono meglio risolte attraverso confronti leali e civili.

Ma in una società frastornata da messaggi di disapprovazione nei confronti degli  avvocati che sfidano  le condanne già pronunciate dai media e hanno l’ardire  di difendere gli imputati davanti ai Giudici; in un clima annebbiato  dalla sistematica attribuzione agli avvocati che si occupando di cause familiari della responsabilità del vortice di vendette e rivendicazioni che spesso accompagnano queste vicende giudiziarie, esprimiamo anche un altro augurio che ci chiama tutti anche a un grande impegno.

L’augurio è quello che si capisca che dove non ci sono avvocati a tutelare diritti non ci sono diritti e che quindi il nostro ruolo deve essere rispettato come un ruolo sociale fondamentale.

L’impegno è quello di far emergere con chiarezza che non siamo il megafono delle parti, né il braccio che attua i loro propositi di vendetta, che sappiamo che la nostra credibilità ancor prima che la dignità della professione e il codice deontologico ci impongono non solo competenza, ma anche indipendenza rispetto alle parti e alle loro emozioni.

Il Direttivo APF

 

 

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